La storia di Davide e Salomone, che la pace sia con loro: Regalità e profezia, saggezza e capacità divina

Nel Libro dei Profeti, le storie dei due grandi profeti Davide e Salomone, che la pace sia con loro, risplendono come testimoni eccezionali dell’assoluta grandezza di Dio nel combinare la profezia con la regalità, l’abbondante conoscenza con la profonda saggezza, e nell’imbrigliare l’universo con le sue leggi meravigliose per servire i giusti e i fedeli. Sono storie ispiratrici che mostrano come la fede profonda, il ringraziamento costante e l’assoluta fiducia in Dio possano aprire porte di potere e generosità divina inimmaginabili per gli esseri umani e forniscono grandi lezioni di leadership saggia, giustizia completa e uso delle benedizioni divine in obbedienza a Dio e alla ricerca del Suo compiacimento.
Davide, la pace sia con lui: Da Pastore a Re Profeta, Sconfiggitore di Golia e Architetto della Lode
La storia del profeta Davide (che la pace sia con lui) inizia in un momento difficile, quando gli israeliti stavano soffrendo molto per l’oppressione di un re potente e tirannico di nome Golia, che guidava un esercito grande e pesantemente armato. La paura e il terrore attanagliavano i cuori degli israeliti e non c’era nessuno che osasse affrontare questo tiranno armato di armi letali. In questo momento difficile, Talut, il re degli Israeliti scelto da Dio, uscì con un piccolo esercito per affrontare Golia e stabilì che chiunque avesse ucciso il tiranno avrebbe sposato sua figlia e sarebbe diventato re.
In questo momento critico, un giovane credente, forte nella fede e fermo nello spirito, Davide, che la pace sia con lui, si distinse. Davide era solo un pastore, ma il suo cuore era pieno di vera fede e di totale fiducia in Dio e non temeva i nemici, per quanto potenti fossero. Con un cuore impavido, il giovane Davide si fece avanti per affrontare il potente Golia, non con una spada grondante sangue o un’armatura pesante, ma con un’arma semplice ed efficace: Una fionda e delle piccole pietre raccolte nella valle.
Prove coraniche e storiche: Il Sacro Corano menziona questa grande scena, che mette in evidenza il potere della fede rispetto al potere delle armi, e come la vittoria venga da Dio e non dall’abbondanza di equipaggiamento nella Surat al-Baqarah:
فَهَزَمُوهُم بِإِذْنِ اللَّهِ وَقَتَلَ دَاوُودُ جَالُوتَ وَآتَاهُ اللَّهُ الْمُلْكَ وَالْحِكْمَةَ وَعَلَّمَهُ مِمَّا يَشَاءُ
(Surat al-Baqarah: 251).
Davide colpì Golia con una bella pietra della sua fionda, che gli finì in fronte; il potente uomo cadde all’istante e l’esercito di Golia fu scosso e sconfitto. Con questa vittoria trionfale, Dio diede a Davide un re e una profezia e lo rese un re giusto e un saggio sovrano degli israeliti. Dio gli insegnò anche molte industrie e scienze, in particolare la fabbricazione di armature elaborate, che prima erano pesanti, rendendole facili da realizzare e perfette, che proteggevano il combattente e non lo ostacolavano, il che ebbe un grande impatto sul progresso dell’arte della guerra in quel periodo.
Dio concesse a Davide (pace su di lui) altri grandi miracoli, che non furono concessi a nessun profeta prima o dopo di lui. La sua voce era così dolce e bella, così unica nel suo splendore, che le montagne torreggianti e gli uccelli volanti lodavano con lui e ripetevano le lodi quando lui lodava. Questa era una prova della grandezza della sua creazione, del suo alto status presso il suo Signore e dell’imbrigliamento dell’universo per ordine di Dio ai Suoi servi giusti.
Prova coranica: L’Onnipotente disse nella Surah Saba, spiegando alcune delle virtù di Dawud, la pace sia su di lui:
وَلَقَدْ آتَيْنَا دَاوُودَ مِنَّا فَضْلًا ۗ يَا جِبَالُ أَوِّبِي مَعَهُ وَالطَّيْرَ ۖ وَأَلَنَّا لَهُ الْحَدِيدَ
(Surat Sheba: 10).
Davide, che la pace sia con lui, era un giudice giusto, che giudicava le controversie con assoluta verità, e Dio gli diede saggezza nel giudicare e decidere tra le persone, come nella storia dei proprietari dei raccolti e delle pecore, in cui diede un giudizio accurato prima che Salomone, che la pace sia con lui, arrivasse con un giudizio più accurato.
Salomone, la pace sia con lui: Un re che nessuno avrebbe dovuto avere dopo di lui, l’apice della saggezza e dell’abilità divina.
Dopo la morte di Davide (che la pace sia con lui), suo figlio Salomone (che la pace sia con lui ) ereditò il re e il profetismo. Salomone era un grande profeta e Dio gli diede un re che nessuno prima di lui e nessuno dopo di lui aveva avuto, un re che non ha eguali tra i re umani, poiché imbrigliò il vento, i jinn, gli uccelli, gli insegnò la logica degli animali e gli diede la capacità di comprendere le loro lingue. Questo grande re fu una prova della grandezza del Creatore e una risposta alla supplica unica di Salomone.
Prove coraniche: Il Sacro Corano menziona la preghiera di Sulayman, la pace sia con lui, che fu esaudita da Allah con questo re unico nella Surah S:
قَالَ رَبِّ اغْفِرْ لِي وَهَبْ لِي مُلْكًا لَّا يَنبَغِي لِأَحَدٍ مِّن بَعْدِي ۖ إِنَّكَ أَنتَ الْوَهَّابُ
(Surah S: 35).
Uno dei suoi miracoli più importanti è l’imbrigliamento da parte di Dio del suo regno ineguagliabile:
- Imbrigliare il vento: Il vento scorreva a suo comando ovunque volesse, permettendo a lui e al suo grande esercito di viaggiare per un mese intero da una parte e per un mese intero dall’altra, tutto in un solo giorno. Questo significava una grande velocità negli spostamenti e nel controllo di vaste aree: “A Salomone fu dato il vento, il cui arrivo è un mese e la cui partenza è un mese” (Saba: 12).
- Imbrigliare i jinn: I jinn lavoravano sotto il suo comando e gli obbedivano in tutto, costruendo per lui nicchie, statue e palazzi e immergendosi nei mari per estrarre perle e gioielli preziosi. Coloro che si allontanavano dai suoi ordini venivano tormentati, come dimostra il Corano: “E tra i jinn c’è chi lavora con le sue mani con il permesso del suo Signore; e chiunque tra loro si allontani dal Nostro comando, gli faremo subire il castigo dell’inferno” (Saba: 12).
- Logica degli uccelli: Allah gli diede una conoscenza speciale della logica degli uccelli, per cui capiva i loro discorsi e ascoltava le loro notizie, come fu chiaramente evidente nella storia dell’upupa che gli parlò del regno di Saba e della sua regina Bilqis e del suo popolo che adorava il sole senza Dio.
La saggezza di Salomone nel settore giudiziario: Previsione e giustizia assoluta
Salomone ereditò da suo padre Davide la saggezza di giudicare e di decidere tra le persone. Una delle storie più famose in cui fu dimostrata la sua grande saggezza è quella delle due donne che si contendevano un bambino piccolo, ognuna rivendicandolo come proprio. Quando Davide, che la pace sia con lui, non riuscì a risolvere la questione, Salomone decise con una saggezza unica. Chiese un coltello per dividere il bambino tra le due donne, ma la vera madre urlò per fermarlo, chiedendo che l’altra lo prendesse e non lo dividesse, mentre l’altra rimase in silenzio e non si oppose alla divisione. Salomone sapeva che quella che aveva gridato e rinunciato al bambino per la sua vita era la vera madre e le assegnò il bambino.
Prove coraniche: L’Onnipotente disse nella Surat al-Anbiya, spiegando il favore di Dio su di loro:
وَدَاوُودَ وَسُلَيْمَانَ إِذْ يَحْكُمَانِ فِي الْحَرْثِ إِذْ نَفَشَتْ فِيهِ غَنَمُ الْقَوْمِ وَكُنَّا لِحُكْمِهِمْ شَاهِدِينَ (78) فَفَهَّمْنَاهَا سُلَيْمَانَ ۚ وَكُلًّا آتَيْنَا حُكْمًا وَعِلْمًا
(Profeti: 78-79).
Questa storia mostra la rara intuizione e saggezza di Sulayman nel raggiungere la verità in un modo impensabile per gli esseri umani, il che conferma che la sua conoscenza proveniva da un saggio onnisciente.
Il Regno di Saba: Un invito al monoteismo e alla difesa della verità con il potere dell’evidenza
Uno dei capitoli più notevoli e strani della storia di Salomone, che la pace sia con lui, è la sua storia con la Regina di Saba, Bilquis. Quando l’Upupa gli parlò del suo regno nello Yemen e del suo popolo che adorava il sole senza Dio, Salomone non esitò a invitarla. Le inviò una lettera in cui invitava lei e il suo popolo all’Islam e ad adorare solo Allah. Bilqis cercò di verificare l’ordine di Salomone e gli inviò un grande dono, ma Salomone le mostrò la grandezza del suo re e il suo inimmaginabile potere e che ciò che ha da Dio è incomparabile con i doni del mondo.
Allora Salomone chiese ai suoi cortigiani di portare il grande trono di Bilquis prima che lei venisse da lui come musulmana. Quando Bilquis arrivò, vide che le portavano il suo trono, le chiesero spiegazioni e capì che Salomone era un profeta e che questo era un re proveniente da Dio, non dalla magia o dal potere umano. Così lei e Sulayman si arresero a Dio, il Signore dei Mondi, e il suo regno entrò nella religione di Dio.
Prove coraniche: Il Corano ha descritto dettagliatamente questa storia nella Surah al-Naml, dal versetto 20 al versetto 44.
La morte di Salomone, che la pace sia con lui: Una lezione sull’imbrigliamento dei jinn e sulla rivelazione dell’invisibile
Anche nella morte di Sulayman, che la pace sia con lui, la sua storia porta con sé una grande lezione che dimostra il potere di Dio, la saggezza nell’imbrigliare i jinn e una rivelazione della verità dell’invisibile che solo Dio conosce. Morì mentre si appoggiava al suo bastone e i jinn lavoravano nelle sue mani costruendo palazzi e nicchie, pensando che fosse vivo, che li osservasse e li comandasse. Continuarono a lavorare tra stenti e umilianti tormenti e non scoprirono la sua morte se non dopo molto tempo, quando il lombrico mangiò il suo bastone e questo si corrose e Sulayman, che la pace sia con lui, cadde morto a terra.
Prove coraniche: L’Onnipotente ha detto nella Surah Saba, spiegando la saggezza di questa scena:1
فَلَمَّا قَضَيْنَا عَلَيْهِ الْمَوْتَ مَا دَلَّهُمْ عَلَىٰ مَوْتِهِ إِلَّا دَابَّةُ الْأَرْضِ تَأْكُلُ مِنسَأَتَهُ ۖ فَلَمَّا خَرَّ تَبَيَّنَتِ الْجِنُّ أَن لَّوْ كَانُوا يَعْلَمُونَ الْغَيْبَ مَا لَبِثُوا فِي الْعَذَابِ الْمُهِينِ
(Surat Sheba: 14).
Questa scena dimostrò chiaramente ai jinn, e agli uomini dopo di loro, che i jinn non conoscono l’invisibile e che si sono affannati in un umiliante tormento per tutto il periodo della morte di Salomone, pensando che fosse vivo.
Conclusione: Regalità e profezia, saggezza e gratitudine e giustizia assoluta
Le storie di Dawud e Sulayman, che la pace sia con loro, sono grandi lezioni di ringraziamento per le grandi benedizioni, di utilizzo del potere, dell’autorità e dei poteri in obbedienza a Dio e di diffusione dell’appello al monoteismo e alla giustizia tra le persone. Dio diede loro un grande re e la profezia, e diede loro la conoscenza, la saggezza e la capacità di sfruttare ciò che non aveva dato a nessun altro essere umano. Le loro vite ci insegnano che le grandi benedizioni richiedono un ringraziamento maggiore, che la vera saggezza consiste nel conoscere la verità e agire di conseguenza, che la lode e la supplica costante a Dio sono la chiave per sfruttare l’universo, che tutto il potere e l’autorità provengono da Dio e che il mondo è fugace, ma il volto del tuo Signore rimane.
Qual è la saggezza più importante delle storie di Davide e Salomone e come può essere applicata nella nostra vita quotidiana?